mercoledì 27 giugno 2007

La spalletta

Se qualcuno pensa che il Mari sia ancora al mare con le more.... si sbaglia!
Sono andato con i ramasin!!! ;-)

Ma ora sono nuovamente in cantiere, si tra la sabbia... il cemento e i mattoni, non con la paletta e il secchiello in mano, ma con la cazzuola e il frattone.
Ieri e oggi mi sono dato da fare fino a tardi. Ho finito di costruire la spalletta che delimita la doccia dall'area dove metterò il termo arredo. Prima ho intonacato i due lati esterni, in modo da ottenere una larghezza costante di 10 cm. Fatto questo, ho messo a piombo e fissato due righe di alluminio a dx e sx con dei morsetti. Poi ho riempito di malta, asportando il materiale in eccesso con la cazzuola usata di taglio, prendendo come riferimento le righe di alluminio.

Ecco il risultato finale:


Il muratore non butta via niente... quindi con la malta avanzata ho chiuso i buchi lasciati dal vecchio contatore del gas.


Voglio aspettare un attimo prima di togliere la righe, in modo da essere sicuri che il materiale si sia ben rappreso. Nel bagno ormai non manca tantissimo, mi rimane solo la parete della porta. Vediamo se per fine settimana riesco a finirla.

Poi passerò alla camera da letto, dove ho solo una parete da intonacare e rasare. Dopo di che passerò ai pavimenti, ma aspettiamo di finire quello che sto facendo.

Il Mari

lunedì 25 giugno 2007

Porta Pila

(Immagine presa da: http://www.comune.torino.it/torinoplus/italiano/mercati/portapalazzo/fotogallery.html andate a vedere le altre)

Sabato mattina mi sono concesso una pausa:
Sono in ritardo, come il mio solito, arrivo veloce con la mia spider proprio all’incrocio tra Corso Regina Margherita e l’ottagonale Piazza della Repubblica , dove chiunque direbbe impossibile trovare da parcheggiare. Proprio ad un passo dal mercato trovo un posto vuoto.
L’aria è frizzante e il sole riscalda tutto intorno a me, mi sento in vacanza. Chiudo la capotta e da dietro il furgone, mezzo arrugginito, parcheggiato al mio fianco, esce una persona con l’aria svanita, si tiene il braccio. La mia solita ingenuità non mi fa capire. Scendo dalla macchina e subito ne arriva un altro, la stessa aria, lo stesso sguardo perso. Si siede sul bordo del muretto, protetto dalla mia vettura tira fuori una siringa…. Ah! Ora capisco. Chiudo la porta e mi allontano indifferente da quel mondo che non comprendo e, per fortuna, non mi appartiene.
Percorro un brevissimo tratto di strada prima di arrivare nella piazza, passo tra asiatici e africani. A lato della strada ci sono strani negozi di extracomunitari. Nelle vetrine c’è di tutto… dagli alimentari alle parrucche, in un frullato di etnie.
La mescolanza di colori della pelle e di vestiti di ogni genere si unisce a un misto di aromi, profumi e odori ben amalgamati nella fresca mattinata. Quasi mi dimentico di avere un appuntamento, ma la mia coscienza mi richiama all’ordine, mi infilo tra le bancarelle dove la varietà di colori e odori aumenta così come aumentano i rumori, le urla dei mercanti, la voce della gente. Attraverso la piazza passando poi per le Porte Palatine e finalmente arrivo all’appuntamento, con la voglia di tornare in quella strana miscela di tutto, in compagnia di una torinese di Torino.
Cosi iniziamo il giro, ritorniamo all’interno del mercato dove trovi tutto e tutti in un’armoniosa integrazioni.
Le cose più interessanti le trovi tra i prodotti alimentari, anche se non sei un buongustaio è impossibile non rimanere affascinati da questi splendidi prodotti, colorati, lucidi, profumati che sembrano quasi finti. Trovi i prodotti piemontesi, mediterranei, asiatici, africani. Le spezie si mescolano ai profumati e dolci Ramasin, ai salumi Rumeni. Oltre alla frutta e verdura potete trovare le carni e il pesce di ogni razza, tutto di ottima qualità e buon prezzo.
L’angolo più carino è fatto dalle bancarelle dei contadini che, con la loro pelle ruvida segnata del freddo, dal sole e dalla fatica, offrono i loro prodotti.
Se ti fermi un attimo puoi incontrare la signora elegante, con il marito al seguito carico di borse, che non induce sul prezzo, cosi come la povera massaia che è accorta e meticolosa nella spesa a cercare sempre il prodotto migliore al miglior prezzo.
Mentre rimango incantato da questo ombelico del mondo, la mia guida mi spiega che nel passato era il mercato dei poveri, dove non era rassicurante venirci o era una vergogna, in quanto i prodotti erano più economici. A Torino ogni rione ha il suo mercato, quindi perché fare tanti chilometri per venire fin quì.
Mi ritornano alla mente alcuni racconti di persone conosciute negli anni passati che da giovani venivano qui la mattina presto per trovare il camion che arrivava carico di pellicce, montoni, televisori, motorini con tanto di libretto a prezzo bassissimo.
Oggi è una meta per turisti e massaie, sembra quasi che il brutto sia bello. In realtà il tutto negli ultimi anni è stato riqualificato e arrivano persino in pulman dalla vicina Francia a fare la spesa.
Non puoi a questo punto evitare il Balòn. Il mercato antiquario più grande di Torino, che il sabato mattina e la seconda domenica del mese si riempie con un'enorme mercato delle pulci, lungo le vie che da piazza della Repubblica scendono alla Dora. Trovi tutto quello che non si usa più, dai mobili di antiquariato piemontese hai vestiti anno ’60 – ’70 ma anche giocattoli, scarpe vecchie, vecchi figli dei fiori che vendono nargileh, gente che balla, vecchi dischi, vecchie sedie dei cinematografi, biciclette nuove e “usate” (non si sa da chi).
Interessanti anche le occasioni per un buon pranzo. Un consiglio… la straordinaria Trattoria Valenza.
Usciti dal Balòn torniamo all’incrocio vicino alla macchina, li ci sono gli spacciatori, anche questo è Porta Palazzo.
Accompagno la mia guida alla bicicletta e torno a dedicarmi al cantiere, pensando che, quando avrò finito i lavori, la spesa verrò a farla a Porta Pila.

Ma la vacanza è già finita, mi cambio, inizio a sudare e finisco la parete iniziata venerdì sera.


Ho avanzato della malta e la utilizzo per inizare la finutura della spalletta lato termo-arredo.

Oggi ho dedicato poche parole al cantiere, ma credetemi che per far ciò che vedete in due foto ho speso tutto quello che mi avanzava del sabato pomeriggio più qualche ora della sera.
L'indomani mi sono alzato presto e sono andato al mare. (Stupida riflessione Il Mari va al mare!?!)
A presto,
Il Mari

Come intonacare una parete da zero

Venerdì sera la parete da intonacare si presentava così. Mattoni grezzi, senza niente sopra. Quindi per prima cosa ho dovuto preparare le fasce.
le fasce servono come riferimento e appoggio della staggia. devono essere lisce e a piombo.
Su di esse vi appoggerò la staggia e asporterò il materiale in eccesso, in modo da avere alla fine un piano unico.
Per farle bisogna fare due riferimenti per ciascuna, uno in alto e uno in basso. Vi si appoggia la riga e si controlla che sia a piombo:

Se non lo fosse si aggiunge o si toglie del materiale da una delle due.
Tenete conto che lo spessore dell'intonaco finito dovrà essere di 1-2 cm.
Una volta messe a piombo si esegue lo stesso lavoro nel lato opposto, calcolando la distanza tra le fasce pari alla lunghezza totale della riga, meno 30 cm circa.
Alla fine abbiamo quattro punti di appoggio come vede in foto:

Aspettate che si asciughino, poi formate due righe verticali di malta, con uno strato superiore all'altezza dei quattro riferimenti.
Con la riga asportate il materiale in eccesso in modo da ottenere due fasce lisce e di spessore uniforme come queste:

Era venerdì notte quando ho finito questo lavoretto, e ho aspettato l'indomani mattina prima di intonacare definitivamente tutto.
Meglio aspettare che la malta si indurisca bene, altrimenti passando la riga sopra, rischieremo di rovinarle.
Tra poco vedrete la finitura delle pareti.
Il Mari
P.S. Niente foto personali ne ospiti questo giro, si lavora sodo perché siamo alle porte del fine settimana e mi aspetta una mattinata al mercato di Porta Palazzo e una giornata al mare.

venerdì 22 giugno 2007

Qualcuno mette il naso nei miei lavori!?!?

Anche ieri sera mi sono messo all'opera. Praticamente sto recuperando tutto il tempo perso in precedenza. Solo che con questo clima diventa difficile lavorare. Anche questa sera è arrivato un'acquazzone su Torino. La cosa brutta è che non rinfresca affatto, anzi crea una cappa di umidità insopportabile, che unita al caldo e al lavoro fisico è distruttiva.
Ultimamente non vado più in palestra, ginnastica e sauna gratuiti in cantiere.
Per fortuna, a rendere meno pesante il clima, ci sono i miei amici. Ieri sera sono passati a trovarmi l'immancabile Massi e Pietro, che non vedevo da tempo.
L'accoglienza non è stata il massimo, ma tutto quello che potevo offrire. Tanto loro sanno che appena finirò ci sarà poi il tempo per le mie solite cenette.

Cosi, aiutato dall'allegra compagnia, ho portato a termine un'altra parete.
Purtroppo mi rendo conto che le pareti mancanti non erano tre. Ogni volta che mi giro scopro un buco da chiudere o un altra parete da intonacare. Così penso che finirò per la fine della prossima settimana.
Non so se reggerò il ritmo, in ogni caso per domani mattina è già programmata una pausa, e forse per Domenica il mare, ma vediamo il tempo.


Questa sera, uscito dal lavoro, mi fermerò a fare la spesa.

Mi manca il grasselo e la calce idraulica. Poi riprenderò i lavori in cantiere.

Il Mari

giovedì 21 giugno 2007

Un'altra parete terminata

Il clima è insopportabile, in questi giorni capisco cosa voglia dire "sudare sette camice".
A Torino sembra di essere ai tropici, non per la bellezza del paesaggio, ma per le condizioni climatiche. Ieri per tutto il giorno c'è stata una splendida giornata di sole, alle 17,15, proprio mentre stavo per uscire dall'ufficio, arriva puntuale il solito acquazzone. La pioggia poi è tornata anche più tardi. Non che a me importi molto, visto che quando rientro in cantiere mi chiudo la porta alle spalle, ma credetemi che mentre lavoravo, grondavo sudore da tutte le parti.
La buona volontà e il desiderio di terminare quanto prima i lavori, mi hanno fatto continuare e alla fine ho avuto un'altra soddisfazione.
Ho terminato la parete della finestra.
Potete notare la differenza tra prima e dopo.
Erano le 20,30 e nonostante il caldo avevo ancora voglia di andare avanti, di terminare la mia reggia.

Mi mancano ancora due pareti, una dove ci sono gli attacchi dei sanitari e un'altra con una forma particolare e senza fasce.
Entrambi hanno le loro difficoltà, ma le fasce devono essere fatte con cura, devono essere a piombo e dello stesso spessore.
Ero troppo stanco per fare un lavoro fatto bene, che tra l'altro non ho mai fatto. Cosi ho deciso pi preparare la parete con gli attacchi dei sanitari.
Questa ha già le fasce ed era stata in parte riempita, cosi ho terminato di riempirla in modo da trovarla pronta più tardi.


Notate la differenza di colore, la parte più scura è quella fatta ieri sera.
In Piemonte, questa fase la chiamano caricare la parete. In pratica riempi in maniera grezza, lo spazio tra le due fasce. Poi segue la fasce di riempimento a zero sulle fasce, tirata con la staggia, per ultima la finitura, fatta con malta per intonacare molto liquida, lisciata e distribuita con il frattone di legno.
Questa sera mi aspettano queste due fasi. La difficoltà sarà quella di girare attorno agli attacchi con la riga, mantenendo l'appoggio sulle fasce.
Staremo a vedere, ma in fondo il grado di difficoltà aumenta, ma migliora anche la mia pratica.

Questa mattina ho nuovamente fatto fatica ad alzarmi dal letto, ma mi sembra normale. Il brutto è che arrivare in ritardo in ufficio, significa uscire tardi e iniziare a lavorare in cantiere tardi.
Devo pure andare a far la spesa, ieri mi sono bevuto tutto.

Il Mari

mercoledì 20 giugno 2007

Ohhhh! Mia Giulietta.....

...non vedo l'ora di finire i miei lavori.
Anche ieri, uscito dall'ufficio ho iniziato a lavorare. Come promesso ho intonacato un'altra parete del bagno.
Con la staggia in alluminio (tagliata a misura), il frattone (lasciato in acqua perché si raddrizzasse), cazzuola, secchio e gabasso con malta per intonaco.....
....mi sono messo all'opera.
A fine serata ero, come dice Guasty, un muratore finito, più che finito... distrutto.
La superficie che ho intonacato era molto più ampia della prima e più faticosa.
Il fondo non era liscio e il lavoro ha richiesto maggior tempo e più attenzione, oltre che forza.
Non sono riuscito a terminarla. mi mancano le due fasce laterali e poi da passare la pastina di finitura.
Questa sera porterò a termine il lavoro.
In questa immagine si vede chiaramente come si presentava prima (lato sx) e dopo la prima mano di finitura (lato dx), si vede anche la fascetta che manca vicino allo spigolo.
Ma domani vedrete il lavoro terminato.
A domani,
il Mari Montecchi
P.S. Un saluto ai Capuleti

martedì 19 giugno 2007

Proteggiamo il nuovo contatore

Ieri sera non ho avuto molto tempo da dedicare al cantiere, dovevo andare alla festa a "sorpresa" per il mio compleanno. In effetti è stata una gradita sorpresa vedere e rivedere molti miei amici tutti assieme.

Nonostante l'impegno mondano, ho voluto fare lo stesso un piccolo lavoretto.
Ho messo lo sportellino alla nicchia del contatore del gas, in modo tale da proteggerlo e anche perché esteticamente è più bello da vedere.

Cosi armato di trapano, avviatore, quattro tasselli e quattro viti, mi sono messo all'opera.
Lo sportello era stato preventivamente tagliato da Massi per poter permettere il passaggio del tubo sul lato destro. Quindi posizionato il tutto, con una matita ho segnato i punti per le viti e... vrrrrrrrrr.....

...fatto i quattro fori, inserito i tasselli e dopo aver posizionato il tutto ecco la fase fissaggio con le viti e l'avvitatore

Guardate che bel lavoretto a fatto Massi con la forbice da lamiera, "a l'è proprio un bravo toso"

Ed ecco a voi il risultato finale:

Questa volta non riesco a farmi la foto a fianco, lui è troppo piccolo e io sono troppo ciccione.
Bene, questa sera intonaco un'altra parete.
A presto,
Mari

lunedì 18 giugno 2007

Come intonacare una parete

Eccomi tornato all'opera!
Dopo la breve pausa mattutina, e il riposino pomeridiano, mi è tornata la voglia di lavorare.
O meglio, è arrivato Massi che mi ha imposto di farmi venire la voglia e... meno male!
Cosi mi sono deciso e ho iniziato a preparare la malta per l'intonaco. Vi ricordate come si prepara? Grassello, calce idraulica, cemento, sabbia e acqua. Consiglio di non farla troppo dura, ma neanche troppo liquida.
Per mia fortuna la fasce laterali sono già pronte, quindi devo solo riempire di malta lo spazio tra le fasce, e con una staggia, più comunemente chiamata riga (in questo caso fatta in legno perché fuori standard) togliere il materiale in eccesso con un movimento dal basso verso l'alto e a zig zag.



Sembra facile, ma in realtà bisogna lanciare la malta con un gesto secco contro la parete, poi distribuirla con la cazzuola cercando di livellarla il più possibile, e non lasciare buchi.
Può capitare che, mentre si passa la riga, qualche pezzo cada o vi siano delle mancanze. Non bisogna demoralizzarsi, si riempie nuovamente e si ricomincia.

Terminata questa prima fase, si prepara la "pastina". Si tratta sempre della stessa malta, ma fatta molto più liquida. Deve avere la consistenza del semolino.
La si distribuisce su tutta la parete e con il frattone (in veneto fratton in piemontese taloccia) la si distribuisce uniformemente, in modo da ottenere una copertura sottile, con movimenti rotativi.

Ecco il risultato finale:

ed ecco il muratore soddisfatto a fianco della sua opera:

Devo confessarvi che è la prima volta che intonaco e il lavoro è venuto bene.
Confermato anche da Massi!
Insomma... sono proprio contento e mi è tornata la voglia di lavorare in cantiere.
Ieri sera sono passato a guardare la mia opera almeno dieci volte e questa mattina, la prima cosa che ho fatto è stata quella di andare a vedere se la malta si era asciugata.

Devo intonacare ancora tre pareti, le farò nei prossimi giorni e vi terrò aggiornati
Le altre tre sono di tipo diverso, ma vi mostrerò i dettagli di volta in volta.

Questa sera non lavorerò, se non qualche piccolo aggiustaggio, perché ho la cena a sorpresa.

A presto,

Mari

P.S. per Robi i geroglifici sono piccoli, ma ci sono.

domenica 17 giugno 2007

Riapertura del cantiere

Oggi posso dire che i festeggiamenti sono finiti, anche se in realtà domani ho ancora una cena... a sorpresa.
Ieri ho ripreso i lavori in cantiere e finalmente ho passato il corrugato (meglio conosciuto come tubo) per la motorizzazione dell’avvolgibile in camera.


Mi accorgo che mi sta accadendo qualcosa di strano, solitamente finivo di lavorare la sera tardi e il mattino dopo, la prima cosa che facevo appena alzato, era di andare a vedere il risultato dei lavori. Oggi devo ancora andare.
Sarà perché questo periodo di festeggiamenti mi ha viziato e distaccato dei lavori o forse perché la colazione di questa mattina al Caffè Reale mi ha elevato, al punto da allontanarmi dai lavori plebei. Consiglio comunque a chi abita, o visita Torino, di fare una tappa in questo splendido Bar.. hops!!! scusate… in questo splendido Caffè ricavato in un’area di Palazzo Reale che fino a ieri era stato declassata a magazzino e che negli anni è stata Regia Frutteria e Biblioteca. Oggi potete gustare un ottimo caffè, circondati da vassoi, posate d’argento e splendide porcellane.

Ma ora sono tornato alla vita normale del cantiere, fuori piove e io ho poca voglia di lavorare.

Ieri ho recuperato una grave mancanza. Avevo dimenticato un angolo di casa cosi ho fatto le tracce e passato il corrugato dagli interruttori vicino al letto, fino al cassone dell’avvolgibile. Il risultato finale sarà quello di sollevare gli avvolgibili, la mattina appena svegliato, direttamente dal letto.
Finiamola di sognare in grande e torniamo nelle vesti del muratore in mezzo alle macerie.

Avevo gia rasato, ma ho dovuto distruggere parte del mio lavoro.
Con il flessibile (quello verde a dx) e un disco diamantato ho tagliato il muro a una distanza di circa 2,5 cm poi con il martello e lo scalpello ho asportato il materiale tra i due tagli, fino ad arrivare al pavimento.
Sono poi passato alla parete vicino alla porta del poggiolo, e con lo stesso sistema sono salito dal basso verso l’alto fino ad arrivare dentro al cassone.


Poi ho fissato le scatole per le prese e gli interruttori con la scagliola.
La scagliola è un gesso ottenuto da materiali di qualità selezionata (gesso, selenite e sostanze collanti) ed è apprezzato in edilizia per la sua caratteristica di fare presa in pochi minuti, ma essendo poco resistente è usato più che altro per posizionare elementi quali scatole di impianti elettrici in attesa di fissaggio definitivo con cemento. Essa viene anche usata per intonacare, ma siccome il tempo di presa è veramente breve, il risultato finale non è mai perfetto come la rasatura.
Personalmente preferisco impastarne poca alla volta e fissare così gli elementi uno per uno.

Ecco il risultato finale:

Come potete vedere, la scatola è saldamente posizionata in attesa del fissaggio definitivo.

Dopo aver fissato le scatole si passa il corrugato e lo si fissa allo stesso modo.


Fatto!

Ora rimane solo che coprire il corrugato con sabbia e cemento, miscelati in parti di 1/3 cemento e 2/3 sabbia e naturalmente acqua q.b. (consiglio di non farla troppo liquida)


Ha smesso di piovere, e mi sta venendo voglia di tornare al cantiere, per vedere il lavoro di ieri e per iniziarne un altro.

Mari

giovedì 14 giugno 2007

Ecco il reportage sul contatore del gas



Buongiorno a tutti, oggi è un giorno particolare, anche se in realtà lo trascorrerò come tanti altri, eccezion fatta per la sera.
Oggi è il mio compleanno, adesso capite perché negli ultimi giorni sono stato latitante!
In effetti ho trascurato il blog, non vogliatemene, e il cantiere. Ma dopo aver fatto l’eremita tra i mattoni e il cemento è giusto che mi conceda un periodo di divertimento.
Così ho iniziato da Sabato con una giornata al mare, seguita dalla Ravinettata annuale in campagna (per chi non è del giro è una festa con accampamento nella casa in campagna della nonna della Raffa) e continuerò con cene, cenette ed amici fino a lunedì prossimo.

Vi sembra troppo?
E il cantiere?

Non preoccupatevi, il prossimo weekend mi darò da fare.
Ne ho già parlato con Massi e devo consultarmi con il muratore.
Faccio le famose tracce per la motorizzazione della tapparella in camera da letto e probabilmente inizio ad intonacare il bagno, dove ho fissato la finestra e tolto il vecchio contatore

ECCOLO:



Si presentava cosi ed aveva circa la mia età.
Beh! Modestamente, non sono un Adone ma mi presento meglio.

Avreste dovuto vederlo, è caduto al suolo a colpi di martellate.
Sabato mattina i tecnici dell’azienda del gas si sono presentati in casa mia, con pochi attrezzi ma decisi.
Dopo aver divelto il povero contatore, hanno preso tutte le misure per piazzare quello nuovo, preparato in pochi minuti tubi, curve e raccordi e senza chiudere il gas hanno tagliato il tubo principale del gas condominiale.
Ho avuto alcuni momenti di panico, con discrezione ho iniziato a domandare se avevano provveduto a togliere la fornitura a tutto il quartiere e solo e semplicemente al condominio.

Il tecnico mi ha guardato e sorridendo mi ha spiegato che non servevi.
Il gas nelle condotte non è in pressione, o meglio è in pressione ma molto bassa.
Cosi dopo aver tagliato il tubo, ci ha infilato uno straccio all’interno, che è bastato a bloccare qualsiasi fuoriuscita.



Di li, ha filettato, e iniziato a montare tutti i raccordi, tenendo sempre un’estremità tappata, fino ad arrivare nella nicchia preparata in precedenza con le misure da loro datemi.
In un attimo hanno montato il nuovo contatore, collaudato e fissato con del cemento.

Il tutto si è svolto con estrema professionalità, simpatia e in tutta sicurezza. Naturalmente avevano un estintore a portata di mano, ma se devo essere sincero di gas ne è uscito proprio poco.

Cosi oggi si presenta il nuovo contatore:


Per il momento è ancora piombato, spero presto di chiamare “Andrea l’idraulico di fiducia” e collegare il tutto per poi spiombarlo e poter preparare tanti manicaretti.

Sabato monto lo sportello e andrò avanti con i lavori.

A prestissimo,

Il Mari

martedì 12 giugno 2007

... è rimasto un buco

E' giunta mezzanotte si spengono i rumori
si spegne anche l'insegna di quell'ultimo caffè
le strade son deserte, deserte e silenziose
un'ultima carrozza cigolando se ne va
il fiume scorre lento frusciando sotto i ponti
la luna splende in cielo dorme tutta la città
solo va un vecchio CONTATORE DEL GAS

Cosa rappresenta questo buco?
Il vuoto lasciato in questo blog e nel cantiere.
La Direzione lavori, Guasty e Andrea l'idraulico di fiducia mi richiamano all'ordine, e così giunge la mezzanotte...... e il Mari non si fa vivo!
Beh! permettetemi, ma questa per me è una settimana particolare.
Non a livello di lavori in cantiere, ma a livello mondano.

Tra qualche giorno sarà una data particolare per il nuovo muratore improvvisato, o come mi piace definirmi "Muratore per caso" anche se avrei preferito essere turista o velista per caso. Cosi questa settimana è ricca di impegni mondani.
Ma come vedete vi mostro come un vecchio contatore del gas può sparire, lasciando nel cantiere un buco da colmare.

Questa sera ero da amici che non vedevo da tantissimo tempo, e sarò impegnato anche nelle prossime sera. Ma prometto presto un reportage sul contatore nuovo che oggi mi hanno montato.

A presto,

Mari


sabato 9 giugno 2007

...da domani vacanza.

da domani vacanza.

Terminavano cosi le quattro strofe della canzone all'inizio dell'ultimo post e inizia cosi quello di oggi.

Si perché questo week end sono i ferie. Niente cantiere ma riposo, relax, divertimento. Finalmente un fine settimana in cui non lavoro, ma non preoccupatevi che tornerò presto.
Sono stato assente per qualche giorno, ma i miei piccoli lavoretti li ho fatti.
Soprattutto mi sono dedicato alla "ricerca di mercato". Non per vendere ma per comprare. Sto cercando le tapparelle e mi sto interessato a tutti i vari tipi e tecniche di fissaggio.
Inoltre mi sono accorto di non aver passato cavi a sufficienza. COSA!?! Direte voi.... Si nella giungla di cavi, mi sono dimenticato di passare un cavo per la motorizzazione della finestra in camera da letto.
Nella mia futura reggia metterò gli avvolgibili motorizzati e per fare ciò devo portare la corrente fino a dentro il cassone.
Vedrete alla fine che bella reggia.

Ora parto, mi aspetta.... mare, campagna, amici, grigliate, vino e allegria.

Ci vediamo Lunedì con il reportage sul contatore del gas.

Buon fine settimana a tutti.

Il Mari

martedì 5 giugno 2007

Il lavoro fa male, lo dicono tutti



FA SOL - FA SOL
Il lavoro fa male, lo dicono tutti
FA SOL - FA DO SOL
è meglio fare l'amore anche tutte le sere sì, che fa bene sì.
Sì il lavoro fa male male male lo dicono in troppi,

una valigia di sogni prima della partenza, da domani vacanza.

La foto del mio dito bendato può sembrare provocatoria, in realtà lo è... e non lo è.


I "Muratori per Caso" non sono sempre al lavoro in cantiere, hanno anche la loro vita privata, anche per questo è da un paio di giorni che non scrivo.

Le note della canzone riportate all'inizio sono quelle di una ben nota canzone di Irene Grandi e per tutto c'è una spiegazione.

Per Domenica grandi progetti: sistemo la camera, stiro e finisco di montare la finestra.
Invece ho passato il pomeriggio con amici che sono venuti a trovarmi e la sera sono andato a Ivrea al concerto di Irene Grandi



Bella serata, bella musica e poi.... lei è bella, brava e simpatica!

Cosi oggi mentre lavoravo spaccando i mattoni per riempire il buco attorno alla finestra, cantavo questa canzone e... zack... una cazzuolata nel pollice.

Da quì la constatazione che il lavoro fa proprio male e l'ispirazione a raccontarvi del concerto.

Ma torniamo al cantiere e finiamola di sognare Irene.

Oggi giornata redditizia, ho fissato l'appuntamento con quelli del gas. Lunedì prossimo vengono a spostare il contatore da dentro in casa, all'esterno nell'apposita nicchia.

Quindi l'esigenza di finire in fretta la finestra per poi poter intonacare e finire il bagno.

Cosi, mi sono armato di buona volontà e ho iniziato l'opera, rompendo il bordo dell'intonaco esistente tutto attorno alla finestra, proteggendo la finestra con del nylon per non rovinarla, ho preparato la malta e spaccando mattoni, in modo da riempire con essi lo spazio per utilizzare meno malta.


Ma la sorpresa più gradita è stata visita di Tina. Era da parecchio tempo che io e lei non ci vedevamo, e mi ha fatto piacere che mi venisse a trovare proprio in cantiere, e ha fatto da supporter hai miei lavori di muratura e anche da fotografo ufficiale.

Questi sono gli scatti da lei realizzati:
Ero già a metà dell'opera.

Qui mi esibisco nel lancio della malta con la cazzuola. A vedere i muratori veri, sembra una cosa semplice, invece vi assicuro che non è facile... ma con la pratica e la pazienza...

UN

DUE



TRE


Ma guardate che faccia goduta!!!

Alla fine una foto con Tina era doverosa.

Questa è l'opera completata:

Domani la scarto.

Anche i "Muratori per Caso" hanno gli sponsor


I calciatori e tutti gli sportivi super pagati sono generalmente sponsorizzati dalla testa ai piedi.
Anche i "muratori per caso" super appagati come me hanno i loro sponsor.
Da oggi vestirò in verde e azzurro, grazie alla fornitura di Massi e alla sua ditta.

sabato 2 giugno 2007

Esibisco la mia finestra

Anche oggi è una giornata uggiosa! Le condizioni meteo non cambiano, continua a piovere e fa pure freschino. Cosa posso fare in questo sabato festivo!?! Andare a correre al parco sotto la pioggia? O infilarmi in un supermercato iniziando a litigare per il carrello e finendo a saltare tra una coda e l'altra per pagare alle casse!?! No niente di tutto questo, oggi è la giornata ideale per fissare al muro la finestra.
Vi sembra una scelta bizzarra!
Di certo la mia giornata non pecca di monotonia e può sembrare stravagante, sicuramente originale.
Se poi lo fai per esibirla al mondo... lo è ancora di più! (Un saluto a CrazyHorse e crepi il lupo ;-)
Evviva l'originalità e soprattutto la realtà delle cose.

Cosi, dopo essermi rilassato sono passato alla fase operativa.
Il lavoro fatto tra ieri sera e questa mattina è stato più che soddisfacente. Mi lodo da solo, ma anche questo serve a darmi la forza e la volontà per continuare e portare a termine questa impresa (che non è un'imprese edile! eh eh eh!)

Quindi, dopo aver aspettato che il vicinato si svegliasse dalla pennichella pomeridiana, armato di mazzetta e scalpello ho fatto le sedi per le zanche. Issato la finestra al suo posto, controllato con la bolla e il filo a piombo che tutto fosse in regola e poi giù di cemento a presa rapida.
Il cemento a presa rapida ha la caratteristica di rapprendere in pochi minuti dalla miscelazione con acqua. È indicato per piccoli lavori di fissaggio e riparazione.
Sembra una polvere magica, è finissima di color grigio chiaro, a contatto con l'acqua diventa quasi marroncina, la posi nella zanca per fissarla al muro e in pochi attimi si indurisce garantendo una perfetta tenuta.
Magia pura.


Dopo aver fissato le quattro zanche, si può già togliere i cunei che fermavano in maniera posticcia la finestra e controllare con il filo a piombo se abbiamo fatto un buon lavoro.
Perfetto!


Bene, ora posso esibire la mia finestra! La posa non è ancora terminata del tutto, domani riempirò il bordo attorno alla finestra con malta da intonacare, monterò la maniglia e i coperchi proteggi cerniera.
Ora concedetemi una foto a fianco della finestra.


Comunque non ho resistito, ho montato in maniera posticcia la maniglia e ho aperto la finestra con il meccanismo anta e ribalta. FUNZIONA!!!!!

Continua a piovere, mi si prospetta una serata noiosa, di certo non una bella serata passata in un tavolino di qualche bar in piazza a ridere e scherzare con gli amici. La scorsa settimana sembrava di essere in piena estate, ora siamo ripiombati nelle umide giornata piovose. Sicuramente è un bene per l'ambiente, ma vediamo di finirla... che vorrei andare al mare.