lunedì 25 giugno 2007

Porta Pila

(Immagine presa da: http://www.comune.torino.it/torinoplus/italiano/mercati/portapalazzo/fotogallery.html andate a vedere le altre)

Sabato mattina mi sono concesso una pausa:
Sono in ritardo, come il mio solito, arrivo veloce con la mia spider proprio all’incrocio tra Corso Regina Margherita e l’ottagonale Piazza della Repubblica , dove chiunque direbbe impossibile trovare da parcheggiare. Proprio ad un passo dal mercato trovo un posto vuoto.
L’aria è frizzante e il sole riscalda tutto intorno a me, mi sento in vacanza. Chiudo la capotta e da dietro il furgone, mezzo arrugginito, parcheggiato al mio fianco, esce una persona con l’aria svanita, si tiene il braccio. La mia solita ingenuità non mi fa capire. Scendo dalla macchina e subito ne arriva un altro, la stessa aria, lo stesso sguardo perso. Si siede sul bordo del muretto, protetto dalla mia vettura tira fuori una siringa…. Ah! Ora capisco. Chiudo la porta e mi allontano indifferente da quel mondo che non comprendo e, per fortuna, non mi appartiene.
Percorro un brevissimo tratto di strada prima di arrivare nella piazza, passo tra asiatici e africani. A lato della strada ci sono strani negozi di extracomunitari. Nelle vetrine c’è di tutto… dagli alimentari alle parrucche, in un frullato di etnie.
La mescolanza di colori della pelle e di vestiti di ogni genere si unisce a un misto di aromi, profumi e odori ben amalgamati nella fresca mattinata. Quasi mi dimentico di avere un appuntamento, ma la mia coscienza mi richiama all’ordine, mi infilo tra le bancarelle dove la varietà di colori e odori aumenta così come aumentano i rumori, le urla dei mercanti, la voce della gente. Attraverso la piazza passando poi per le Porte Palatine e finalmente arrivo all’appuntamento, con la voglia di tornare in quella strana miscela di tutto, in compagnia di una torinese di Torino.
Cosi iniziamo il giro, ritorniamo all’interno del mercato dove trovi tutto e tutti in un’armoniosa integrazioni.
Le cose più interessanti le trovi tra i prodotti alimentari, anche se non sei un buongustaio è impossibile non rimanere affascinati da questi splendidi prodotti, colorati, lucidi, profumati che sembrano quasi finti. Trovi i prodotti piemontesi, mediterranei, asiatici, africani. Le spezie si mescolano ai profumati e dolci Ramasin, ai salumi Rumeni. Oltre alla frutta e verdura potete trovare le carni e il pesce di ogni razza, tutto di ottima qualità e buon prezzo.
L’angolo più carino è fatto dalle bancarelle dei contadini che, con la loro pelle ruvida segnata del freddo, dal sole e dalla fatica, offrono i loro prodotti.
Se ti fermi un attimo puoi incontrare la signora elegante, con il marito al seguito carico di borse, che non induce sul prezzo, cosi come la povera massaia che è accorta e meticolosa nella spesa a cercare sempre il prodotto migliore al miglior prezzo.
Mentre rimango incantato da questo ombelico del mondo, la mia guida mi spiega che nel passato era il mercato dei poveri, dove non era rassicurante venirci o era una vergogna, in quanto i prodotti erano più economici. A Torino ogni rione ha il suo mercato, quindi perché fare tanti chilometri per venire fin quì.
Mi ritornano alla mente alcuni racconti di persone conosciute negli anni passati che da giovani venivano qui la mattina presto per trovare il camion che arrivava carico di pellicce, montoni, televisori, motorini con tanto di libretto a prezzo bassissimo.
Oggi è una meta per turisti e massaie, sembra quasi che il brutto sia bello. In realtà il tutto negli ultimi anni è stato riqualificato e arrivano persino in pulman dalla vicina Francia a fare la spesa.
Non puoi a questo punto evitare il Balòn. Il mercato antiquario più grande di Torino, che il sabato mattina e la seconda domenica del mese si riempie con un'enorme mercato delle pulci, lungo le vie che da piazza della Repubblica scendono alla Dora. Trovi tutto quello che non si usa più, dai mobili di antiquariato piemontese hai vestiti anno ’60 – ’70 ma anche giocattoli, scarpe vecchie, vecchi figli dei fiori che vendono nargileh, gente che balla, vecchi dischi, vecchie sedie dei cinematografi, biciclette nuove e “usate” (non si sa da chi).
Interessanti anche le occasioni per un buon pranzo. Un consiglio… la straordinaria Trattoria Valenza.
Usciti dal Balòn torniamo all’incrocio vicino alla macchina, li ci sono gli spacciatori, anche questo è Porta Palazzo.
Accompagno la mia guida alla bicicletta e torno a dedicarmi al cantiere, pensando che, quando avrò finito i lavori, la spesa verrò a farla a Porta Pila.

Ma la vacanza è già finita, mi cambio, inizio a sudare e finisco la parete iniziata venerdì sera.


Ho avanzato della malta e la utilizzo per inizare la finutura della spalletta lato termo-arredo.

Oggi ho dedicato poche parole al cantiere, ma credetemi che per far ciò che vedete in due foto ho speso tutto quello che mi avanzava del sabato pomeriggio più qualche ora della sera.
L'indomani mi sono alzato presto e sono andato al mare. (Stupida riflessione Il Mari va al mare!?!)
A presto,
Il Mari

1 commento:

Anonimo ha detto...

Il giorno in cui il Mari Mira il Mare con le More, allora sì staremo a guardare se son davvero quelle che ha comprato al mercato di porta Pila e che gli lasciano la punta delle dita bluastre.

Non vale tentare di fuorviarci mancando col martello qualche chiodo per arrivare ...ahia...sulle dita e renderle ugualmente bluastre.
Non ci cascheremo, nu nu nu!

E' bello che non butti via niente,e se avanza la malta la si può usare per un altro bel lavorettom ma ringrazio moltissimo per la godibile immersione nel mercato torinese.

Bello cogliere gli strascichi dell'industrializzazione nel commercio illegale, contrapposto all'angolo dove i contadini si guadagnano la vita con onesta fatica.

Ti ringrazio, mi è sembrato per certi versi di tornare col ricordo ai mercati frequentati nelle città straniere...anche se là non mi ricordo i drogati.